Specifiche condizioni ambientali e l’usura possono portare le pile che alimentano i nostri dispositivi ad ossidarsi compromettendo i contatti di alimentazione.
La causa dell’ossidazione delle pile alcaline è di natura chimica, questa reazione produce la classica polvere bianca alle estremità delle pile quando sono danneggiate o vecchie.
Non è raro che presso il nostro laboratorio giungano strumenti in condizioni simili a quanto visibile nell’immagine, anche se non sempre la situazione è tanto grave da comprometterne il funzionamento o portare alla sostituzione delle linguette metalliche.
Spesso infatti si riesce a pulire i contatti ossidati recuperando la funzionalità del dispositivo, in questi casi però è importate avere una certa cautela in quanto il liquido che fuoriesce è corrosivo e può bruciare a contatto con la pelle e può risultare estremamente pericoloso nel caso in cui dovesse essere involontariamente ingerito. Nel caso in cui vengano irrimediabilmente compromesse le linguette allora si rende necessario la sostituzione delle stesse. Non è raro il caso in cui il liquido che fuoriesce raggiunge i circuiti e danneggia anche l’elettronica interna.
Prevenzione
Si può prevenire questo tipo di problematiche semplicemente rimuovendo le pile dai dispositivi nei periodi di inutilizzo, oltre 2 settimane, e conservando la strumentazione in luoghi asciutti. La salvaguardia della strumentazione è fondamentale per la durata nel tempo della stessa sia in termini di funzionamento che di precisione.
Smaltimento
Come scritto in precedenza le pile esauste oltre ad essere pericolose per la salute dell’uomo sono anche altamente inquinanti e nocive.
E’ quindi importante smaltirle correttamente assicurandoci di salvaguardare l’ambiente e garantire la sicurezza collettiva.